NOMBRINA

Stavo per intraprendere il lungo cammino verso la mia capanna hi-tech lì in riva al lago della Pace che cazzo di nome da sflashati hanno dato a questo lago i fondatori della nostra comunità di Antartica! mentre svanivano gli ultimi effetti del LSD giusto in concomitanza colle ultime note del Full Moon Party. Ho azzecato la dose stavolta, non mi tocca star fuori tutto il giorno, magari riesco pure a dormire un po’.

- Gionataaa –

- Eddie, che pasa? –

- Ti devo parlare, sediamoci qui –

Colla sua lunga barba bianca Eddie era uno degli anziani della comunità, sempre interessante parlare con lui, anche se parlava un po’ troppo, ed a volte ripeteva gli stessi racconti ancora ed ancora, racconti che oramai erano leggende.

- Stanco? –

- Beh sì, ho ballato tutta la notte –

- Come tu sai quando si sciolse la calotta di ghiaccio e rivelò le terre fertili dell’Antartide, nonostante il clima ancora un po’ duro, i padri fondatori si affrettarono ad occupare e reclamare un pezzo di terra per la comunità di Antartica, questo esperimento forse unico al mondo dove sei stato così fortunato di nascere. Da allora viviamo separati dalla follia dilagante, dal dominio delle corporazioni, dalle loro guerre e schiavitù, abbiamo scelto così, ma in realtà non abbiamo totalmente tagliato i ponti, su al tempio abbiamo un terminale collegato alla rete globale, anche se quasi nessuno va a connettersi oramai. E ieri ci è arrivata una richiesta di aiuto umanitario. I tanto autoincensati teknocrati hanno un problema che non sanno risolvere da soli ed hanno richiesto un esperto. Tu con i risultati notevoli che hai ottenuto nella tua pratica di arte/comunicazione con i pinguini sembri proprio la persona adatta… -

E così eccomi atterrare col missile balistico che in meno di un’ora mi ha portato dalla base antartica Concordia, la più vicina alla nostra comunità, allo spazioporto di Pescara, in Italia centrale, dove vengo immediatamente trasferito su un aliscafo che mi porta a Ombrina a Mare, un’enorme fabbrica/città galleggiante proprio di fronte alla costa dei trabocchi.


- Non mi sembra così inquinata, per essere una piattaforma petrolifera – dico all’Ingegnere della SECCIAS, la mega-corporazione nata dalla fusione delle antiche Shell-Eni-Chevron-Ing-American Express-Syngenta, che mi accoglie nel suo ufficio al mio arrivo.

- Ancora con queste storie? Sono storie del passato! Sì lo riconosco: agli albori della ricerca petrolifera in questa zona, con i mezzi primitivi di allora, quelli dell’estrazione del petrolio dal sottosuolo, quei banditi distrussero l’ecosistema, quasi si raggiunse l’estinzione completa della fauna acquatica,  inquinarono definitivamente le spiagge, e la flora e la fauna costiere mutarono, gli insediamenti umani si dovettero spostare alle megalopoli, cosa che d’altra parte fu la tendenza culturale di quegli anni… ma tutto ciò è concluso, da quando noi della SECCIAS abbiamo rilevato Ombrina a Mare, abbiamo eseguito un’operazione di bonifica, simile al Terraforming che si sta facendo su Marte per intenderci, ed il mare è tornato azzurro, non è più nero… cosa d’altra parte indispensabile per permettere alle nostre unità produttive di lavorare. –

- Unità produttive? –

-Come forse lei Maestro Gionata saprà, le ultime popolazioni umane costiere morivano tutte vomitando un liquido nero, che all’analisi risultava esser composto quasi esclusivamente di petrolio, quello che, oramai esaurito nel sottosuolo, era entrato a far parte della catena alimentare! Ed allora noi della SECCIAS abbiamo risolto il problema modificando geneticamente quelle popolazioni locali umane incrociandone i geni con quelli dei tentacolati marini, seppie e polipi, ottenendo l’UPA ovvero Unità Petroproduttrice Anfibia.

- Ma ciò è mostruoso, persone umane… -

- No no no, non equivochiamo: solo geni umani, geni di una popolazione costiera ormai destinata alla morte, alla morte fra atroci sofferenze, il cui patrimonio genetico mutato, che aveva sviluppato la capacità di sintetizzare il petrolio a partire dall’inquinamento ambientale, è stato recuperato ed arricchito dai geni  di  seppie e polipi aventi le capacità innate di produrre la tinta nera senza morirne e di poter vivere sott’acqua, e così abbiamo ottenuto un animale assolutamente non senziente che riesce a bonificare il mare ripulendolo dall’inquinamento e poi, una volta tornato qui alla base, vomitare fuori il prezioso petrolio di cui il mondo è tanto assetato, senza inquinare, anzi il contrario!!! -

Questi sono pazzi, cos’è diventato il mondo? riportatemi ad Antarticaaa

- Abbiamo sfruttato l’istinto che hanno i pesci di tornare al luogo di origine per riprodursi, affinché le UPA tornino alla base, dopo aver passato in mare il tempo di metabolizzare i componenti contaminanti disciolti nell’acqua e presenti nella fauna minore di cui si cibano, permettendoci così di raccogliere il petrolio espulso; ma… dopo una generazione le UPA hanno smesso di tornare indietro. Allora abbiamo trattenuto i maschi in cattività perenne obbligando così le unità operaie femminili a tornare indietro per potersi accoppiare ed appagare l’istinto materno; ma… sempre in numero maggiore hanno cominciato a non tornare, e la produzione cala, il profitto cala, e rischio pure il posto giacché il software direttore esecutivo della SECCIAS, programmato per ottenere il massimo profitto sempre, non perdona! -

- Ma io che c’entro con tutto ciò? –

- Lei può. Vi teniamo d’occhio e sappiamo dei successi che ha ottenuto nel comunicare con i pinguini grazie alla sua arte azione!!! Riporti la gioia di vivere alle UPA!!! Risvegli i loro istinti sessuali!!! Il mondo si sta spegnendo! Ci serve il petrolio! –

E così eccomi, oramai costretto se voglio guadagnarmi il biglietto di ritorno a casa, ed io che pensavo si trattasse di un lavoro creativo! entrare nella parte sommersa dell’enorme piattaforma, un salone tutto di grigio metallo ove vengono fatte entrare le UPA, ma… sono donne!!! Solo la testa è diversa, è tentacolata, ma il corpo è femminile e perfetto! E sono lì di fronte a me, tante tante UPA, e sono io a vomitare stavolta, bile gialla e verde, amara tristezza follia disperazione paura terrore! E ce n’è una qui davanti che mi guarda ed il suo sguardo è umano, troppo umano e mi squarcia l’anima.

- Si sente male Maestro? ci si abituerà, come tutti noi– fa il capo delle guardie, armate di mitra e di fruste elettriche, che mi accompagnano.

- È che son troppe, così non posso lavorare, devo conoscerne bene una, per tentare una comunicazione, e da solo, e senza queste armi a intimorirla, lasciatemi con questa qui! –

- Ok la portiamo nel suo laboratorio -

Appena siamo soli il suo sguardo mi penetra il cuore, la sua bellezza è unica, e comincia a cantare, un canto antico che mi sembra di aver sempre conosciuto, che sale dalle profondità del mare, e dell’anima, ed un desiderio folle si impossessa di me, voglio essere stretto fra quelle gambe, abbracciato dai suoi tentacoli, e mi butto mi lancio ci lanciamo e l’amplesso è dolce, faccio l’amore coll’oceano primigenio, colla madre universale, ed il ritmo del mio penetrarla sono le onde incessanti del mare e mentre mi stringe le sue gambe di donna intorno ai fianchi e mi abbraccia con le sue mani di donna che mi accarezzano, la testa mi si perde in silenzio fra i suoi tentacoli che baciano contemporaneamente tutto il mio viso e la mia nuca e i capelli mi s’intrecciano con loro, ed è il vulcano infine che esplode dalle profondità marine, e crea la nuova Terra: l’idea!

E le do l’acido, tre gocce dal mio flacone di LSD puro, ed aspetto, dopo un po’ mi guarda e dice:

- NO OMBRINA ! –

E così che la chiamai Nombrina ed il nostro piano oramai procede a gonfie vele, grazie al suo aiuto abbiamo dato l’LSD a tutte le UPA che si stanno svegliando…

 

 

Rodolfo de Matteis, Francavilla al mare, li 23 maggio 2015

 

IL RACCONTO È STATO PUBBLICATO SU EX-LIBRIS del 30 settembre 2015

IL SUPPLEMENTO ONLINE DI STORIE RIVISTA LETTERARIA INTERNAZIONALE

IN DAVVERO OTTIMA COMPAGNIA!!! clicca sulla foto per andare alla rivista: