Una Giornata di Merda
   

- Che giornata di merda!
- sempre così a pensare negativo tu!
- che palle che siete co’sto pensare positivo, una giornata di merda è una giornata di merda, punto!
- tu porti sfiga, lo sai? Te la tiri, te la chiami! Ma non l’hai visto “Il segreto”?
- il segreto di Pulcinella! Guarda che a Napoli l’hanno sempre detto!
- Ma quale Napoli e Napoli, agli italiani piace lamentarsi, si crogiolano nel brodo dell’”una volta era meglio” e nel presente se lo fanno mettere in culo, tanto perso per perso, “crepi Sansone con tutti i Filistei!”
- Lascia stare Sansone e la Bibbia, tu, ed i palestinesi ed i kamikaze! Ci vorrebbe un bel cinturone esplosivo qui… o forse vincere al super enalotto
- noi oggi dobbiamo lavorare, dobbiamo vendere, basta deciderlo che si venda bene! focalizzare, visualizzare gli articoli che si vendono ed a quanto, uno ad uno, e vedrai!
- ma tu sei pazzo, se la gente non c’è non c’è, e se poi quei quattro gatti sparuti che ci sono non hanno una lira per piangere…
- guarda che c’è quella lì che mi compra, e tanto pure, io la vedo bene nella mia mente
- beato te che la vedi, io vedo un sole implacabile, un caldo infernale, una fatica bestiale e nessuno che si fermi
- ma allora che sei venuto a fare?
- questa sì, questa è una bella domanda, la prima riflessione seria che fai oggi, quello che dovrei domandarmi io… ma lo sai che?
- che ?
- son qui perché mi ci ha messo l’autore!
- l’autore, e chi è? Dio?
- ma quale dio? L’autore, lo scrittore di questo racconto, io sono un personaggio e devo stare qui, nient’altro, è grazie a questo che esisto, sennò dove sarei? O meglio dove non sarei?
- E allora? dobbiamo partecipare, fare in modo che il racconto serva a qualcosa, far capire alla gente…
- far capire alla gente che? oh, ma chi ti credi d’essere? Siamo comparse noi… “un povero commediante che si pavoneggia e si agita sulla scena del mondo per la sua ora e poi non se ne parla più” diceva il poeta
- ma se son passati 400 anni da quel poeta
- che c’entra la poesia è immortale
- ancora?
- non cambiare discorso tu, figliuol prodigo, qui è l’autore che da il messaggio non noi! speriamo solo che non ci faccia morire qui, magari con un aereo dirottato che ci cade in coccia, magari... magari così la nostra morte servirebbe a qualcosa …
- già vuoi morire, poco fa volevi vivere e vincere la lotteria, ed ora già consegni il senso della tua vita all’autore, noi, noi personaggi non siamo attori, comparse, come dici tu, siamo i protagonisti! sta a noi dirigere le nostre vite, dargli un proposito, strecciare questa matassa confusa ed annodata che sta nella testa dell’autore… dare la novità, lo sprint… è vero? È vero autore?
Autore: chi io?
- si si tu, senza che fai finta di niente, è vero che abbiamo autonomia?
Autore: in effetti mi state a prendere di mano voi due…
- vedi? vedi noi co-creiamo il mondo, questo mondo
- ma se è un mondo fittizio, una pagina, almeno una volta ci si potevano pulire il culo con una pagina di carta, oggidì siamo solo un documento word…
- e ridagli con una volta, quando i treni arrivavano in orario, ma lo sai che ora siamo parte della rete? Che tutti ‘sti computer sono collegati, e navighiamo nell’iperspazio, nell’etere, l’elemento principe dell’era dell’Acquario
- ma se quello decide di farmi morire, o scrive la parola “Fine”, o addirittura cancella tutto il racconto? Allora che? “spengiti spengiti breve candela”
- io penso sai che, che stasera, o domattina se son troppo stanco, scrivo un racconto anch’io, così se quello vuole farmi fuori come personaggio io sopravvivo come autore… creo un altro mondo… l’universo è infinito, e si possono sempre creare nuovi mondi, “universi tascabili” diceva il maestro della sci-fi
- e io scrivo un racconto dell’orrore, allora, una giornata di merda dall’inizio alla fine, merda pura come quest’oggi, dove l’autore non trovi mai l’editore, e l’editore fallisca pure, e colle pagine del libro ci accendano il fuoco gli stolti invece di leggerle
- a me mi sa che l’hanno già scritto ‘sto cazzo di libro…
- e chi se ne frega? Tutto hanno scritto, detto e ridetto… ma se come dici tu è solo una scusa... un trucco per vivere… o apparire?
- magari tutta la Creazione è un trucco, un trucco geniale, un Capolavoro
- questo è sicuro, guarda, comunque mi hai fatto venire voglia, io manco ci vengo più a lavorare, mi metto a scrivere horror
- ancora coll’horror tu! Ma non l’hai capito? Se qui co-creiamo, crea un mondo bello meraviglioso…
- e i mostri, dove li metti?
- i mostri evolvono, migliorano
- sì, beato te, e nel frattempo ci si mangiano
- ma quale ci si mangiano se nel mio racconto non ci sono? non ci si possono mangiare
- certo sei proprio un nazi tu, co’sto pensare positivo obbligatorio li hai fatti fuori del tutto quei poveri mostri, hai negato loro il diritto di vivere… genocida!!!
- mo’ pure genocida mi dici! e nazi, solo per la colpa di sognare un mondo migliore, un racconto a buon fine…
- be’ più o meno... io sai che? scrivo un bell’horror e li metto tutti lì, così almeno campano ma non rompono le palle qui!!!
- be’ questo è un punto... sai? Mi cominci a piacere
- sì, a piacere! intanto parla e parla e non si vende un cazzo! Proprio una giornata di merda! Sai che? da domani non ci vengo più a lavorare al mercato, mi metto a scrivere horror dalla mattina presto… almeno mi diverto… buona idea, almeno a qualcosa è servita ‘sta giornata di merda
Autore: be’, se avete smesso di litigare voi due… almeno posso andare a fare il bagno…

   

Rodolfo de Matteis, Francavilla al mare, li 2 luglio 2010